10 – Aspetti meccanici: spessori e fratture, torque e gravitazioni
Una problematica, nata dall’utilizzo di impianti cavi, di cui si parla abbastanza poco, riguarda la coppia da esercitare durante l’avvitamento dell’impianto; in effetti raccomandando di utilizzare chiavi dinamometriche e di non superare i 30 newton di coppia, i protocolli chirurgici tralasciano molto spesso di segnalare il rischio di innescare fratture e deformazioni irreversibili nell’impianto stesso.
Esso possiede una morfologia interna molto articolata e presenta spessori anche molto sottili ed anfrattuosità sensibili agli stress da avvitamento con deformazioni che si possono manifestare al momento di inserire la vite di guarigione, al momento di caricare l’impianto, oppure a distanza di tempo.Purtroppo le cavità intra implantari costituiscono un serbatoio di batteri collocato al di sotto della mucosa ed hanno la loro responsabilità nello sviluppo delle periimplantiti, con conseguenti infiammazioni della mucosa e riassorbimento di osso nel tempo.
LA CAVITAZIONE
Hai fatto il foro con la fresa lanceolata, inclinazione buccolinguale corretta. Posizione disto mesiale centrata. Cominci a maschiare, scendi un po’, continui a girare l’avvitatore manuale, o il cricchetto; che bello! Tutto bene. Sono un implantologo…Ad un tratto ti rendi conto che il maschiatore non è sceso. O forse te ne accorgi dopo due giri completi che non era avanzato nel canale osseo. Disastro!! Hai cavitato!.
Se sfili il maschiatore, e peggio se era l’impianto, vedi tra le spire una poltiglia rossa, frustoli di osso. Bravo!! Proprio quello era l’osso a cui si doveva ancorare l’impianto attraverso le spire e tramite questo scaricare le forze………
Adesso nel tratto interessato non hai più un foro di 2 mm da maschiare e creare in esso il controfiletto, bensì un tunnel di 4 mm se avevi usato un maschiatore del 4. Oppure hai un bel foro di 5 mm se avevi usato un maschiatore o un impianto di 5 mm di diametro. Addio stabilità immediata, addio carico immediato!!…..La tenuta della tua vite è diventata zero come se fosse un tappo vecchio in un collo di bottiglia.Se l’osso in altezza era poco, solo per due spire o tre ti sei giocato la possibilità di posizionare l’impianto. Hai dimenticato una cosa importante: la vite che usi è una macchina che deve avanzare mentre gira, ma se dopo un giro completo non è scesa di 2,2 mm, invece che penetrare ancorandosi, ha tritato l’osso circostante!!!! Esattamente come il tritacarne del nonno per fare i salami. Sic..
Se stai usando diametri maggiori di 6, 8 o 10 mm il danno è in proporzione.
Perciò, quando usi il maschiatore, spingi con forza ma ruota len ta men te.
Spingi forte ed in asse col capo del paziente, che avrai avvisato di stare ben fermo, immobile e intanto accertati che stai effettivamente scendendo, lungo la direzione scelta. Allo scopo fa in modo che niente disturbi il tuo operare. Avvisa chi ti circonda. Nessun aspiratore che si muova all’improvviso, nessun tiralabbra che si sposti, nessuna variazione di luce perchè qualche testa si interpone per guardare meglio. Il campo deve essere asciutto, senza gemizio.
Tieni presente che questo pasticcio ti può capitare sempre con qualunque impianto anche se ne hai già fatti diecimila. Guarda con attenzione le rx per individuare addensamenti di osso midollare che non avevi notato prima. Se c’è un aumento della densità devi aumentare la forza di penetrazione, perciò spingi ma gira piano. Un eccesso di spinta non fa danno, aiuta la discesa.
La assenza della spinta, al contrario, costringe la spira ad avanzare facendo fare tutto lo sforzo al tratto di osso in cui si sta impegnando che perciò si può sgretolare man mano giri.
Adesso potrai dire al paziente: ‘Vede l’osso non tiene. Non si può fare l’impianto”. Oppure:” vede non possiamo fare il carico immediato, dobbiamo aspettare tre mesi e usare un impianto osteointegrato che è più sicuro……” o altre perle dello stesso tipo. Se non ti accorgi subito del guaio che hai combinato, dopo qualche mese potrai sempre dire: “Vede sono passati tre mesi e non si è ancora integrato. C’è stato il rigetto”.
Torniamo a noi. Quando, dopo la maschiatura andata a buon fine cominci ad avvitare l’impianto, devi sentire con le dita che l’impianto sta scendendo e percorre il canale appena creato. Adesso devi essere dolce, spinta minima e occhio alla discesa. Mantieni lo stesso asse di penetrazione che c’era prima. Anche il paziente più collaborante, credendo di aiutarti, oppure se ha dolore, torce il capo e ti cambia la collocazione spaziale del tragitto implantare e ti fa inceppare la discesa. Occhio alla ergonomia. Ma ne riparleremo…tu adesso dirai: ma i 30 Newton di torque?
Data 02/03/2021 Ambulatorio Guidizzolo | |
cognome e nome Xxxxxxx Xxxxx | Età 75 anni |
N° impianti esistenti 10 | Data e n°interventi fatti: 2014:35 44 45 46. 2016: 16. 2017:22 23 24 25. 2019: 21 |
Tipo di impianto Tramonte | N° impianti inseriti : 2 |
Saldatura no | Zona dentale: 11 12 |
App. Rx endorale : vix win Guidizzxolo | TAC: presente |
Situazione estrattiva: postestrattivi immediati | Densità secondo Misch: D2, D3 |
Antagonista elementi fissi naturali,implantari o protesi mobile: naturale | Spessore della mucosa spessa media sottil: media |
Altezza di masticazione alta media bassa: bassa morso profondo | Bruxismo: assente |
Foto : iPhone 12 | Modelli: presenti |
Consenso/Informativa si | Privacy: si |
Operatore 1: Dr. Bellini | Operatore 2: dr. Bazzoli |
Sequenza frese: solo lanceolata | Sequenza maschiatori: diametro 4 mm |
Carico occlusale : immediato leggero | Dichiarazione di soddisfazione video o scritto: scritto presente |
Descrizione intervento | Complicanze: assenti |